martedì 18 agosto 2015

Particolarità dell’animo nazionale russo

Zimnik
[Peculiarities of Russian National Character]

Zimnik, una divinità degli antichi slavi: un vecchio tarchiato, con lunghi capelli color della neve e addosso un cappotto bianco, sempre scalzo. Porta una verga di ferro, con cui ghiaccia qualunque cosa in un sola mossa. Può chiamare le bufere di neve, le tempeste di ghiaccio e le tormente. Va in giro prendendo ciò che vuole, specie i bambini che si comportano male.

Gli eventi recenti, come il rovesciamento del governo in Ucraina, la secessione della Crimea e la sua decisione di unirsi alla Federazione Russa, la successiva campagna contro i civili in Ucraina orientale, le sanzioni occidentali contro la Russia, e, più recentemente, l’attacco al rublo, hanno dato luogo ad una precisa transizione di fase all’interno della società russa, che credo sia, se non per niente, molto poco capita in occidente. Questa mancanza di comprensione svantaggia nettamente la capacità dell’Europa di negoziare una fine a questa crisi.

Mentre prima di questi eventi i russi erano piuttosto contenti di considerarsi “solo un altro paese europeo”, adesso essi si sono ricordati di essere una civiltà diversa, con radici distinte, Bisanzio piuttosto che Roma. Una civiltà soggetta una o due volte ogni secolo agli sforzi concertati dell’occidente per distruggerla, sia da parte della Svezia, della Polonia, della Francia, della Germania o di qualche combinazione di esse. Ciò ha condizionato l’animo russo in un modo specifico che, se non capito adeguatamente, può condurre facilmente l’Europa ed il mondo al disastro.